DayBlog dal Festival della Letteratura di Mantova – Vendetta e diritto, e i Mondiali dell’82

DayBlog dal Festival di Mantova

Nel 621 a.c. viene emanata ad Atene una legge (attribuita al legislatore Dracone) che vieta la vendetta indiscriminata, e stabilisce una differenza tra omicidio volontario e involontario. Ammette tuttavia l’omicidio legittimo, applicato all’amante in caso di tradimento della moglie.
Fino ad allora la vendetta era praticata ferocemente, perchè considerata una forma di giustizia.
Praticare la vendetta significa lasciar prevalere l’istinto alla ragione, considerare le persone come strumenti, puniti con il male se fanno del male.

Ecco, questo concetto di vendetta è purtroppo tornato in auge.
Il cittadino si sente sicuro se chi ha commesso un reato viene rinchiuso in carcere, se non giustiziato. Non ha più valore il concetto di recupero della persona.
Un detenuto costa allo stato (vale a dire a noi tutti) € 150 al giorno, e le statistiche dicono che il 68% dei detenuti tornano a delinquere dopo l’uscita dal carcere.
Il parallelo fatto durante la conferenza, tra l’antichità ed i giorni nostri, è che esiste ancora oggi la grande tendenza di riempire la parola “giustizia” con la vendetta. Se fai del male io mi vendico chiudendoti in carcere e facendoti soffrire, con il frequente risultato che chi esce si vendica per aver sofferto.

La nostra Costituzione dice che la legge è uguale per tutti, ma in realtà l’uomo tende a far sì che questo non avvenga, tende ad attribuirsi i maggiori privilegi possibili, a discapito degli altri, della comunità, ristabilendo il concetto di società composta da strumenti anzichè da persone.

Cambiare il concetto di giustizia si può, e deve partire da noi.
L’evento è di questa mattina ed era intitolato Dalla vendetta al diritto: una strada senza ritorno?, con Gherardo Colombo ed Eva Cantarella.

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La mitica estate del Mundial, questo è il titolo dell’evento che io e Francesco abbiamo ascoltato questo pomeriggio. Ospiti Luigi Garlando, autore del libro L’amore ai tempi di Pablito, l’inviato al Mundial Roberto Beccantini e nientepopodimenoche Dino Zoff, il nostro grande capitano dell’82.
Conoscete tutti la poca loquacità di Zoff ed il suo mono-tono quando parla; quest’oggi ha però deciso di “andare sopra le righe” e ci ha parlato di quello splendido mondiale con alcuni aneddoti, della sua breve carriera da allenatore della nazionale, interrotta per incompatibilità tra la sua grande integrezza ed il reale mondo del calcio.
Mi è parso un uomo onestissimo, spiritoso e disponibile.
Il libro di Garlando parla di quella mitica estate dell’82, raccontando in parallelo una storia d’amore tra due giovani.
Sono stati diversi i momenti divertenti durante la conferenza, e questa volta le domande dal pubblico (di tutte le età e numerosissimo) sono state brevi e interessanti.

Il gioco del calcio mi piace moltissimo, ma mi piace molto meno – se non per niente – tutto quanto ci sta intorno. Ho deciso di partecipare a questo incontro perchè i Mondiali dell’82 – avevo 15 anni – sono stati indimenticabili. Ricordo ancora l’emozione della finale e la grande festa per le strade della mia città, insieme a mio fratello ed il nostro gruppo di amici. Ho corso avvolta nella bandiera italiana condividendo con tutti il grande risultato.
Un’emozione che non si è ripetuta negli ultimi Mondiali, e che credo non si replicherà più.

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Questa sera, a mezzanotte, c’è l’appuntamento La tana nella nebbia. Durerà due ore, nel completo silenzio ed immersi nella nebbia padana, ad ascoltare qualcuno o qualcosa che ci accompagnerà in un percorso che ignoro e che temo mi disorienterà un tantino :)
Farò sapere.

2 pensieri su “DayBlog dal Festival della Letteratura di Mantova – Vendetta e diritto, e i Mondiali dell’82

  1. Ciao Mina!! :o)))
    Tutto ok ? Aspettavo il seguito di questo bel dayblog…. ma non continua?
    Sarei curiosa di sapere tutto quello che ancora avete visto e sentito a Mantova! Spero di leggerlo presto. :o)
    Un abbraccio e buona giornata!
    Xis

  2. Xis:
    Ciao carissima Xis!!! :))) Come vedi ho scritto ancora un articolo, terminato ieri. Devo ammettere che per me è faticoso partecipare al Festival e scrivere poi di ciò che ho visto. Ho bisogno di più tempo per far uscire le parole dalle dita. Spesso mi si bloccano in testa ;)
    L’anno prossimo sarà diverso, vediamo se riesco a raccontare meglio attraverso le immagini. Certo, ci sarà anche qualche parola ;)
    Dovevo terminare il DayBlog per iniziare a parlare di cose nuove.
    Ora ho in programma due fiere con corsi e dimostrazioni… E naturalmente mi sono ritagliata poco tempo per prepararmi. Situazione già vissuta in molte occasioni. Sono disordinata! L’ho già scritto, e lo riscrivo :o)
    Bacioni a te e Luca!

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